CALTAGIRONE – Sinodo e Sinodalità,
Modello Insostituibile di Ecclesialità
La fede che vince il mondo.
CALTAGIRONE – Le parole di papa Francesco che parla della Sinodalità come “ il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”, sono l’espressione più significativa e iconica dell’evento di Grazia, che in sintonia e simbiosi con la dimensione universale e nazionale, anche la nostra Chiesa diocesana si prepara a vivere il prossimo sabato 16 ottobre alle ore 19.30, convocata in assemblea liturgica attorno al suo Vescovo nella Chiesa Cattedrale per la celebrazione di avvio. La sinodalità è la forma Ecclesiae per natura ed eccellenza, dalla quale non è possibile prescindere: “Non una celebrazione rituale, periodica ed occasionale – dice il Vescovo – o un espediente funzionale, ma evento di Grazia e di Fede in cui si disvela pienamente lo splendore sempre nuovo di una sostanziale identità salvifica e sacramentale”. La tenace volontà di Papa Francesco di richiamare la Chiesa a riagganciare le radici di questa identità coincide con una urgenza spirituale che agita il cuore di tutti e che la situazione pandemica concorre a fare emergere come richiamo provvidenziale.
Parlarne e muoversi dentro queste coordinate è categoria sostanziale senza la quale l’idea stessa di Chiesa perde senso e radice. È anche modalità espressiva sempre nuova e diversa che percorre i duemila anni della sua storia e della sua missione evangelizzatrice. Ciò che bussa alle porte delle nostre anime e chiede di tornare prepotentemente al centro è la vocazione, missione, funzione e vitalità della comunità cristiana, ‘ideale’ che la costituisce. Essa attende solo di essere riscoperta e restituita alla sua pregnanza profetica. In un tempo molto complesso, assetato di nuovi slanci e pressato da urgenze inedite, alle tradizionali categorie giuridico-istituzionali va integrata la dinamica di essere Chiesa, che cerca una rinnovata consapevolezza apostolica e missionaria.
Attorno al nostro Vescovo, mons. Calogero Peri, Maestro e Pastore senza il quale non si può essere Chiesa, accoglieremo con disponibilità spirituale e pastorale, gli orientamenti che via via saranno proposti sul piano della concretezza di un coinvolgimento e di una partecipazione unanime davvero “sinodale”: “Questo insistente e quasi litanico richiamo alla categoria della sinodalità come specifico della vita e della missione stessa della Chiesa – dice il Vescovo – è espressione condivisa e unanime nella sua variegata complessità, dell’ansia presente nella comunità credente. Anche i problemi e i travagli nei quali a volte ci si dibatte denotano la profonda volontà di tessere e ricostruire continuamente il tessuto spirituale di questa Chiesa, Corpo di Cristo che amiamo e serviamo, sempre provata da tentazioni e spinte disgregatrici, nonché fortemente pressata da modelli individualistici, consumistici e autoreferenziali che rischiano di lacerare la inconsutile compattezza delle sue radici cristiane. Ripartire dunque, con visione organica e ministeriale, con la certezza dell’unica Fede, del comune battesimo e della necessaria corresponsabilità di tutto il Popolo ‘eletto’, perché sia proclamato il mandato primo e assoluto dell’Annuncio cristiano, sempre capace, per la potenza dello Spirito, di farsi anima del mondo, fermento inesauribile nella storia con pienezza di carità, senza muri e confini, senza riserve e privilegi, consapevoli di essere un Popolo amato e consolato dal suo Signore che ha vinto il mondo”.
11 Ottobre 2021