Lettera del vescovo per l’inizio del Cammino Sinodale

un dialogo artistico affascinante tra gioielli e arte a cura di A. Arcovito e C. Bellalba

Ai rev. Presbiteri, Diaconi, Religiosi e Religiose,
alle Comunità Parrocchiali,
alle Associazioni, Gruppi e Movimenti
e a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in
Caltagirone

 

Carissimi,

 

come già sapete, papa Francesco ha convocato la Chiesa in un Sinodo per riflettere sul tema: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».

Questo cammino inizia a Roma il 9-10 ottobre 2021 e la settimana successiva in ogni Chiesa particolare, e avrà una tappa fondamentale nella XVI Assemblea Generale Ordinaria dei Vescovi prevista nell’ottobre del 2023 a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari.

Nelle intenzioni di papa Francesco, piuttosto che della celebrazione di un evento, si tratta dell’avvio di un processo con al centro il popolo di Dio: «Il cammino della sinodalità – diceva già nel 2015 – è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio … Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”. Camminare insieme Laici, Pastori, Vescovo di Roma».

Il papa è cosciente che la sinodalità «è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica». Ecco il perché dell’avvio di un processo che non mira tanto a produrre nuovi documenti ma a far fare esperienze di sinodalità, in modo che il camminare insieme in un costante ascolto vicendevole e di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa diventi il modo ordinario della vita ecclesiale e del suo essere al servizio della venuta del Regno dei Cieli.

La Conferenza Episcopale Italiana si è inserita in questo processo avviando un percorso che culminerà, nel 2025, in un evento assembleare.

La nostra Chiesa calatina ha da tempo iniziato un cammino che si propone come obiettivo la celebrazione di un Sinodo: ne sono state tappe significative la Visita Pastorale e la celebrazione del Bicentenario dell’erezione della Diocesi. Ora, accogliendo le sollecitazioni del Santo Padre e i suggerimenti della Cei, diventa necessario dare un’accelerazione al nostro percorso.

Come ho avuto modo di dire in più occasioni, non si tratta primariamente di riflettere e prendere decisioni su argomenti pastorali particolari, quanto piuttosto di prendere coscienza in modo esperienziale che siamo Corpo di Cristo e vivere di conseguenza. San Paolo, scrivendo ai Corinzi, afferma che «come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito». Un corpo formato da molte membra distinte, ma dove nessun membro può dire ad un altro: «Non ho bisogno di te», dove «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui», dove coloro che sembrano più deboli, i piccoli, i poveri, i peccatori, sono i più necessari (cfr. 1Cor 12).

Si potrebbe esprimere il cammino che, anche zoppicando stiamo percorrendo, dicendo: diventiamo ciò che già siamo per Grazia.

Per questi motivi, vorrei che un primo momento particolarmente significativo fosse la celebrazione eucaristica la sera del prossimo 16 ottobre, in Cattedrale, alle ore 19, 30. Infatti, non c’è manifestazione più importante della Chiesa di quella che si ha nella «Messa presieduta dal vescovo circondato dal suo presbiterio, dai diaconi e dai ministri laici con la partecipazione piena e attiva del popolo santo di Dio» (Ordinamento Generale del Messale Romano 112).

La presenza di tutti i ministri ordinati e di una rappresentanza di ogni parrocchia della nostra Diocesi renderà così visibili quelli che dalla Segreteria Generale del Sinodo vengono indicati come i tre elementi chiave di questo percorso: Comunione, Partecipazione e Missione.

Sarà bene anche invocare quotidianamente il dono dello Spirito Santo in ogni messa. Suggerisco di farlo con la Preghiera del Sinodo Adsumus Sancte Spiritus che si rifà a quella composta da S. Isidoro di Siviglia (560-636) e che veniva pregata dai Padri conciliari all’inizio di ogni seduta del Concilio Vaticano II. Lo si potrà fare all’inizio di ogni Eucaristia, dopo il saluto iniziale o alla fine, prima della Post-Communio.

Nel cammino ci sostenga con la sua intercessione la Vergine Maria, della quale in quest’anno la nostra Chiesa ricorda il 450° anniversario della sua apparizione nel quartiere del Ponte di Caltagirone.

 

 

Caltagirone, 08 Ottobre 2021

 

+Calogero Peri
Vescovo